Non temere, non nuocerò a me stessa,
Neppure agli altri, sorrido, che tu veda,
Sto bene, le tempeste dentro di me,
Neanche se tu la volessi s’eromperanno.
Nel gelo e neve fuggo lontano, dietro
Di me si squaglia la tua anima gelata,
Parole che invano aspetta il tuo mattino,
Ascolto la mia ragione con cuore puro,
Non ti farò dannare con le mie domande,
Getterò via la mia mestizia per sempre,
Lascerò respirare libero il mio petto
In una danza lenta e avvolgente,
Lascerò librare volteggiando,
Ridere di tutte le tristezze,
Che a noi stessi avevo causato,
E fatto depredare nel declino
Il nostro amore gioioso.
Non temere, le vie dietro di me allineati,
Mi difenderanno dai miei futuri gesti,
Da te, da me e dal mondo intero,
Ormai le spine non mi fanno male,
Mi stanno evocando le speranze,
Corde silenti dei miei desideri tesi
Si fanno ancor’ più silenziose,
Perché è giunto un essere minuto
Per redimere la mia anima peccatrice
Aveva sconvolto la mia stupidità
Dipingendo sul mio viso nuova luce.
Portò primavera sul mio autunno,
Davanti a me cacciò via l’inverno,
Questo mi rese forte e pieno di speranze,
Colui che non lotta più e lascia vivere,
Anche se certe volte gela ancora,
Non temere, il sorriso è la mia corazza,
I miei risvegli non son più senza speranza.