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Saramago, José oldala, Olasz életrajz

Saramago, José portréja
Saramago, José
(José de Sousa Saramago)
(1922–2010)
1998
 

Életrajz

José Saramago (nato il 16 novembre 1922 ad Azinhaga, Portogallo), scrittore, commediografo e giornalista.
Nel 1998 Saramago ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Al momento attuale vive a Lanzarote, nelle Isole Canarie. Saramago è stato membro del Partito Comunista portoghese dal 1969 e le sue posizioni sulla religione hanno suscitato notevoli controversie in Portogallo, specialmente dopo la pubblicazione de "Il Vangelo secondo Gesù Cristo".
Il critico letterario statunitense Harold Bloom, nel suo libro "Il genio" (BUR, 2003) ha definito Saramago "il romanziere maggiormente dotato di talento ancora in vita". Riferendosi a lui come "Il maestro", ha dichiarato: "è uno degli ultimi titani di un genere letterario in via di estinzione"

Il padre di Saramago, José de Sousa, era un agricoltore, ma si trasferì con la famiglia a Lisbona nel 1924, dove trovò lavoro come poliziotto. Il fratello minore di Saramago, Francisco, morì a soli due anni, pochi mesi dopo l' arrivo a Lisbona. A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell' editoria e per dodici anni ha lavorato come direttore di produzione. Saramago sposò Ida Reis nel 1944. La loro unica figlia, Violante, è nata nel 1947.
Nel 1947 scrisse il suo primo romanzo "Terra del peccato", ma il Portogallo di Salazar, il dittatore a cui Saramago si era sempre opposto tenacemente e dal quale era sempre stato pesantemente censurato nella propria attività giornalistica, non lo accolse benevolmente. Si iscrisse clandestinamente al Partito Comunista portoghese nel 1959, riuscendo sempre ad evitare di finire nelle mani della polizia politica del regime.
Durante gli anni sessanta riscuote molto successo la sua attività di critico letterario per la rivista "Seara Nova". La sua prima raccolta di poesie "I poemi possibili" risale a quegli anni, precisamente al 1966.
Negli anni settanta diventa direttore di produzione per una una casa editrice e, dal 1972 al 1973, cura l' edizione del giornale "Diario de Lisboa". In quegli stessi anni pubblica diverse poesie, "Probabilmente allegria", (1970), cronache, "Di questo e d'altro mondo", (1971); "Il bagaglio del viaggiatore", (1973); "Le opinioni che DL ebbe", (1974) testi teatrali, romanzi e racconti.
Dal 1974 in poi, in seguito alla cosìddetta "Rivoluzione dei garofani" Saramago si dedica completamente alla scrittura e getta le fondamenta di quello che può essere definito un nuovo stile letterario ed una nuova generazione post-rivoluzionaria.
Saramago pubblica qualche anno dopo, nel 1977, il romanzo "Manuale di pittura e calligrafia", e, nel 1980, "Una terra chiamata Alentejo". Il successo arriverà però con "Memoriale del convento" (1982). Nello spazio di pochi anni altre due opere importanti, "L'anno della morte di Ricardo Reis" e "La zattera di pietra", che gli varranno, oltre al successo di pubblico, numerosi riconoscimenti della critica.
Il riconoscimento a livello internazionale arriverà però solo negli anni novanta, con "Storia dell'assedio di Lisbona", una delle più belle storie d'amore mai scritte, il controverso "Il Vangelo secondo Gesù" e "Cecità", forse il suo capolavoro.
Eletto nel 2001 presidente onorario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

Nel commentare il conflitto Israelo-Palestinese, Saramago ha recentemente affermato che gli Ebrei non si meriterebbero più "comprensione per le sofferenze patite durante l' olocausto.. Vivere nell' ombra dell' olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni." La Lega per l' Anti-Diffamazione (ADL), un' associazione ebraica per i diritti civili, ha definito queste affermazioni 'anti-semite'. Abraham Foxman, il presidente dell' ADL ha dichiarato: "I commenti di Jose Saramago sono sovversivi e profondamente offensivi, oltre a dimostrare l' ignoranza relativa agli argomenti che porta a sostegno dei suoi pregiudizi nei confronti degli Ebrei" (http://www.adl.org/PresRele/ASInt_13/4370_13.htm)
< Saramago ha, per contro, dichiarato che i suoi commenti erano diretti alla politica dello Stato di Israele nei confronti dei Palestinesi. Ha dichiarato che Israele non può affermare di rappresentare legittimamente il giudaismo a livello mondiale e che sta usando le accuse di anti-semitismo per sminuire qualsiasi critica riguardante azioni ingiustificabili e che sarebbero considerate inaccettabili se perpetrate da qualsiasi altro stato medio-orientale.

Uno dei tratti più caratterizzanti le opere di Saramago è quello di presentare eventi storici da prospettive piuttosto insolite e controverse, cercando di mettere in luce il fattore umano dietro l' evento. Sotto molti aspetti, alcune sue opere potrebbero essere definite allegoriche. Saramago tende a scrivere frasi molto lunghe, usando la punteggiatura in un modo che a noi potrebbe sembrare scorretto. Non usa le virgolette per delimitare i dialoghi, alcune delle sue frasi possono essere lunghe anche più di una pagina e mette le virgole dove la maggior parte degli scrittori userebbe dei punti. Molti dei suoi paragrafi hanno la lunghezza di capitoli.


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