Marno János: MOM – restringimento (MOM-szűkület Olasz nyelven)

–  o crepuscolo, pensa Narciso,
con la cataratta già presente sui suoi occhi,
ma nel suo pensiero non gradirebbe, se si potesse
percepire qualche accenno di rimprovero.
Ma per chi. Non conosce Dio, sebbene anch’oggi,
da qualcuno, aveva letto su di Lui, e quel tale, come
se giurasse, velatamente, sulla sua esistenza.
Mal per lui. Narciso, in ogni caso, (in cuor suo),
in lui un fratello saluta, essendo fratelli suoi
anche l’acqua e la pietra, che par molle sotto
l’acqua, e poi i sassi, che schizzano sotto i suoi passi
da tutte le parti. Per tutto questo rinuncia,
a cuor leggero, alla discussione a medio termine.
Oggi non ha altri affari urgenti, che camminare sino
a che il dolore pervade la sua coscia sino al deretano.
Cammina dunque, sino al dolore e oltre, con le mani
dietro la schiena, giunte in preghiera. Poi ficcandole
nelle tasche posteriori, le sue natiche sembrano
due pugni, annoiandosi dalla rima prima di cominciare,
quasi giro su giro, e poi certamente l’orologio che
si sta ricaricando se stesso proprio ora. Da destra
a sinistra. E naturalmente non troppo sostenuto,
per puro amore, neppure da Dio.
 
MOM – abbreviazione di "Magyar Optikai Művek"
(Stabilimenti Ottici Ungheresi) con sede a Buda