Radnóti Miklós: Első ecloga
Első ecloga (Magyar)Quippe ubi fas versum atque nefas: tot bella per orbem, tam multae scelerum facies;... PÁSZTOR Régen láttalak erre, kicsalt a rigók szava végre? KÖLTŐ Hallgatom, úgy teli zajjal az erdő, itt a tavasz már! PÁSZTOR Nem tavasz ez még, játszik az ég, nézd csak meg a tócsát, KÖLTŐ Még szomorú se vagyok, megszoktam e szörnyü világot PÁSZTOR Hallom, igaz, hogy a vad Pirenéusok ormain izzó KÖLTŐ Nem menekült. Két éve megölték már Granadában. PÁSZTOR Garcia Lorca halott! hogy senki se mondta nekem még! KÖLTŐ Észre se vették. S jó, ha a szél a parázst kotorászva PÁSZTOR Nem menekült. Meghalt. Igaz is, hova futhat a költő? KÖLTŐ Ágyudörej közt? Üszkösödő romok, árva faluk közt? „Itt, hol a bűn az erény, harcok dúlják a világot, oly sok alakban lép fel a vétek” (Trencsényi-Waldapfel Imre fordítása, Vergilius - Georgica)
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Prima egloga (Olasz)Quippe ubi fas versum atque nefas: tot bella per orbem, tam multae scelerum facies;... PASTORE Da tanto, che non ti vedevo qui, il canto dei merli ti ha indotto finalmente d’uscire? POETA Li ascolto, il bosco è così pien’ di suoni, è giunta già la primavera! PASTORE Questa non è ancora la primavera, scherza il cielo, guarda ‘sta pozzanghera, or’ sorride mitemente, ma quando la notte la ricopre di gelo, ti digrigna! perché questo è aprile, non credere mai al pazzerello, - di là, i piccoli tulipani si songelati del tutto. Perché sei così triste? Non vorresti seder’ qua sulla roccia? POETA Non sono neppure triste, mi sono abituato talmente a questo mondo terribile, che a volte neppure mi fa male, - ho solo la nausea. PASTOR Ho sentito dire, è vero, che sulle pendici dei Pirenei selvaggi, canne arroventate dei cannoni si rimbeccano tra i corpi nel sangue congelati, gli orsi e i soldati insieme fuggono di là! Drappello di donne, bambini e anziani corrono con i loro fagotti legati, se sopra di loro la morte incomincia a girare si buttano proni sulla terra, e tantimorti giacciono, perché non c’è nessuno a sgomberarli. Credo, che tu conoscessi Federico, è fuggito, dimmi? POETA Non è fuggito. Sono due anni, che l’hanno ucciso a Granada. PASTORE Garcia Lorca è morto! che ancora nessuno m’abbia detto! Le notizie della guerra si diffondono così velocemente, e colui, ch’è poeta scompare così! Forse Europa non piangeva per la sua morte? POETA Non se ne sono accorti. Ed è già tanto se il vento frugando tra la brace della pira, trova delle righe spezzate, e le annota per sé! È tutto quel, che rimane ai posteri curiosi della sua opera. PASTORE Non è fuggito. È morto. Già, è vero, un poeta, dove mai potrebbe fuggire? Non è fuggito neppure il caro Attila, faceva sempre solo segno di no a quest’ordine, ma dimmi, c’è qualcuno che piange la sua morte così tragica? E tu, come vivi? in quest’epoca, può forse giungere qualche eco alle tue parole? POETA Tra i tuoni dei cannoni? Tra le rovine fumanti, villaggi abbandonati? Eppure continuo a scrivere e vivo nel mezzodi questo mondo folle, come vive quella quercia laggiù;lo sa, che la taglieranno, sebbene porti già la croce bianca,che segna, che domani, passerà di là il taglialegna a diradare, - lo aspetta, ma intanto porta nuove gemme. Beato te, qui c’è tranquillità, anche i lupi passano raramente, e ti dimentichi perfino, che il gregge, che custodisci, appartiene a qualcun altro, perché da mesi neppure il padrone viene a trovarti. Che il cielo ti benedica, sarà notte fonda quando arriveròa casa, la falena crepuscolare svolazza già, spargendo l’argento delle sue ali. Perché qui si invertono il bene e il male; tante guerre invadono il mondo, tante sono le forme del peccato;… Virgilio*
traduzione propria
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