Onofri, Arturo: Veglia
Veglia (Olasz)Mi parvero nere nuvole (rare nel cielo stellato basse sui monti oscuri) ale distese, enormi, di vaghi mostri alati; tanti ch'io ebbi paura, e subito brividendo, chiusi le imposte. "Dormi, anima, e sogna il sole, sogna la gioia!" io dissi. Ma mi sembrò sull'orlo di inevitabili abissi sospendersi la vita a un filo di silenzio.
O sognante natura, da cui non mi differenzio, quale concerto immane io nella notte intesi, desto fino all'aurora, salire a me dai boschi, dall'umide campagne, dall'acque, dai paesi!
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