Tolnai Ottó: az a kő éppen olyan keserű volt

la sorella perla da un catino di rame accecante
distribuiva tra i mendicanti
gli scarti delle ostie
noi con il piccolo allegro tiberio cieco non siamo mendicanti
ma a volte getta un po’ anche a noi
si sarebbe toccato proprio a noi
quando il chiacchierone ceco mi spinse fuori dalla fila
a quest’abacuc no  
sorellina a quest’abacuc neanche per l’amor di Dio
per fortuna sorella perla aveva sentita
che il ceco c’aveva dato del brutto abacuc
e si fermò
e con la mano d’ostia mi toccò il viso
e disse che lei sorella perla
a firenze
aveva incontrata abacuc personalmente
è vero che era di pietra
ma la pietra guglielmino era altrettanto amara
come la carne sul tuo viso
abacuc è il profeta più amaro
disse là continuando ad accecare con il catino
e là guglielmino a firenze davanti abacuc
il tuo muso mi venne in mente
e dipinta sulla parete buia d’una chiesa
con i bottoni di opale al posto degli occhi
avevo trovata anche il piccolo allegro tiberio cieco
mi piacerebbe solo sapere disse sorella perla
come si son dispersi in giro
i vostri ritratti
e frattempo buttò anche nella mia sporta
un po’ di briciole d’ostia
perché per allora i pezzi più grandi
e la rimanenza dell’ostia erano finite
rimasero solo le briciole in fondo
al catino di rame accecante
il chiacchierone invece sbirceremo per benino
da dietro il calvario
è là che frequenta hullala julcsa alla fattoria dello sceriffo
ma può anche darsi che abbia favorito ibolya la baffuta
perché hullala  avevano visto bere del amaro inglese
con il vecchio scontroso sopra prato
da dove si vede anche il tibisco sulla terrazza dei BALCANI